...abbassate le orecchie (senza peraltro averle mai alzate) il giorno prima, oggi è il caso di tenere basso anche tutto il resto ma andare a salire una via che tutti dicono essere una delle più belle ed estetiche di montserrat. Dopo 14 ore e 33 minuti perse a cercare il primo spit della via (comodo e pratico un binocolo per individuarlo), altrettante ne passano per raggiungerlo senza frantumarsi al suolo. Al secondo tiro, una sequenza di tre spit in cinque metri sembra precludere a una ferrata; il successivo spit, però, è accoppiato ad un altro, cosa che in genere nell'arrampicata viene definita sosta, e che normalmente si trova a una trentina di metri di distanza. Nel mezzo, un chiodo storico, probabilmente omaggio di Mummery ai primi salitori. Al terzo tiro, finalmente la chiodatura lascia scalare tranquilli...sei sette metri a pascolare per patatas con fattore di caduta 11, poi il miraggio: uno spit! ...un'oasi nel deserto. Commento di ele “...spero che poi gli apritori li abbiano arrestati!”. Commento di ga: “.....”. Poi viene una raffica di chiodi, ma a un certo punto del tiro, proprio quando uno si sta gustando un pò di piacevole arrampicata senza patemi, si capisce che anche la spagna, oltre alla grecia, ha vissuto a suo tempo una grossa crisi economica, e su qualcosa il Ministero doveva ben tagliare. Disdicevole, in questo tratto, sbagliare percorso per arrivare in sosta; questo nonostante lo spagnolo sopra di voi tranquillamente appeso alla sosta, vi possa dire “tranquillo, todo bueno, io penso que se puede passar donde tu estas!”. “Eggià“, ha tempo e modo di riflettere ga, “tu pensi. Ma non sei obbligato a farlo.”. Tutto questo strizzando delle schifezzine a cinque metri dall'ultimo spit e sette dalla sosta. Nel mezzo, un mare di patatas. E dire che, quando non in verticale, è un sogno per ogni arrampicatore quello di trovarsi in mezzo a una distesa di patatas. Invece qui il sogno è arrivare in sosta e poterlo raccontare un giorno ai nipotini, magari con i propri denti e senza stampelle. Una ventina di metri facili e manco a dirlo sosta-sosta portano all'ultimo muretto, una staffata su spit (al solito, il primo e l'ultimo del tiro coincidono) ci porta a un passo dalla cima, sulla quale è bello stare un poco per godere della bellezza di questo posto straordinario!
...dopo aver cercato invano sulla cima il biglietto da visita dell'apritore della via -per chiodare così non poteva che essere un ortopedico e avere un secondo fine!- e possiamo goderci la facile (...) discesa e il bellissimo tramonto che ci porta via da questa splendida giornata....scherzi (...?!?) a parte...che bella via! :-)
Data: dicembre 2013

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Plecs del Llibre Superior (Aresta Arcarons)