Alpi Giulie, atto primo (e unico dell'anno). Dopo aver clamorosamente, al mattino presto, sbagliato non solo attacco della via ma più precisamente la parete -complimenti!!!- nei pressi delle sorgenti del Piave, altro viaggio della speranza per i nostri due intrepidi (...) eroi (...) che, raggiunto un quantitativo di chilometri ragguardevole, decidono di fermare la macchina e far due passi a piedi, direzione: rifugio pellarini. Destinazione: ignota, ma con in (una) mano la guida dei monti d'italia delle giulie occidentali (affarone: 35 euro per un libricino aggiornato al 1974.... ;-) e nell'altra i polmoni di ele, in evidente quanto avanzato stato di decomposizione dopo l'avvicinamento al rifugio. Nel quale, onestamente, non veniamo trattati esattamente come dei signori -ma forse nemmeno lo siamo, e nemmeno lo pretendevamo-; e con ciò senza neanche averla iniziata, polemica terminata...ma di sicuro, per quanto mi riguarda, va in quell'elenco di rifugi che ognuno di noi ha, dove magari, se si può evitare di tornare... E peccato, tra l'altro, perchè il posto è veramente fantastico, l'ambiente è magico, queste tre paretone lì davanti, imponenti e maestose, sono davvero da copertina!

Un pò meno da copertina, è l'avvicinamento a questo bellissimo spigolo; nessuna traccia, e dritti per ghiaini ed erbetta. Piacevole, direte voi. Spiacevole, dirà ga mezzora dopo quando tornerà giù e poi di nuovo su all'attacco, con speranze misere di ritrovare la dispersa macchina fotografica: le possibilità di ripassare sullo stesso percorso seguito all'andata su un terreno simile, sono talmente misere da sembrare le possibilità che un pregiudicato finisca in carcere o ai servizi sociali entro una dozzina d'anni dalla sua condanna definitiva in terzo grado. Sempre che quei dieci milioni di sassi che ci sono lungo l'avvicinamento, non siano anche loro paragonabili ai dieci milioni di elettori del pregiudicato in questione; in tal caso, a detta di alcuni pare che sia ampiamente giustificabile un eventuale ritrovamento della mia macchina digitale! ;-)

Insomma che, in ritardo di un'oretta e con ele ibernata ad attendere il mio infruttuoso ritorno, siamo pronti a partire. Dopo aver rischiato di venire inghiottiti dal nevaio, e il momento di prendersi le bollite per allenarsi all'inverno: una a testa, palla al centro. Raggiungiamo in breve i due tipi partiti davanti a noi, e ga comincia a spazientirsi, non tanto per il fatto che i tipi facciano OGNI sosta che trovano (10,20,30,40metri di corda fuori che siano!), quando perchè la signora è altamente scortese e non apprezza la compagnia di ga in sosta. Capisce poi solo più tardi, quando il tipo dice “you are a speed climber! If you want, probably it's better if you go ahead, so you can find the way quickly and we follow you!”. Pensiero carino...ma...all'impazienza della tipa, e al suo continuo muoversi in sosta, e farfugliare cose, ga finora non aveva collegato nulla. Salvo quando, poco dopo, la signora gentilmente si sfila l'imbrago, e al grido di “I've got to go the toilet!!!!!” si infila correndo nel camino, ed espleta, diciamo così, le sue 'funzioni vitali'. Ga avrebbe ben altro modo di definirle, ma il risultato finale è uno stordimento tale da rendere ga totalmente inerme. La faccia di ele ormai a pochi metri dalla sosta, nel frattempo, è da manuale... ;-) Ripreso dallo choc, ga comincia a macinare metri al motto di “siamo in ritardo!”, e in breve (...), i nostri due sopraggiungono -vivi!- alla Cengia degli Dei. Cosa non esattamente scontata, senza contare che poi, giungeranno vivi -ele compresa, e ciò è notizia curiosa!- anche dalla discesa per la banalissima gola nord-est.... ;-)
Data: agosto 2013

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Torre delle Madri dei Camosci (Deye-Peters)