Grand Hotel alfaromeo, civico 147, ore 7 del mattino. "Ga, ma oggi facciamo qualcosa di facile, no? Riusciamo a fare qualcosa in cui torniamo abbastanza presto, così abbiamo il tempo di fare tutto con calma che dopo soli due giorni con te son già devastata?! ...mi piacerebbe arrivarci, alla fine della vacanza...e magari, se possibile, viva!" - "Vabbè, dai...vediamo, ok. Sono troppo buono!!! ...dai, andiamo a fare questa tranquilla Nixverdrus alla Roda di Vael, tanto è un altro posto dove non sono mai stato e che prima o poi mi piacerebbe vedere!" - "Fa vedere la relazione....beh, si, in effetti non sembra terribile, anzi...dov'è il trucco?!" - "...nessun trucco! Dicono sia molto bella, si può fare, dai...tanto, viste le difficoltà, in tre orette saremo fuori, penso!".

“Uff, pant, pant, porc..., zocc..., ma vaff....” - “Ma sei sicuro che siamo sulla via giusta?!” - “.....!”. Ma la via, ebbene sì, era quella giusta. Quintopiù. Cioè, non so se mi sono spiegato: quintopiù. Ma chi ben comincia, è a metà dell'opera, e questo, in fondo, era il tiro in teoria più duro. E meno male, altrimenti mi sa che una bella doppia avrebbe risolto in men che non si dica tutti i nostri problemi! ;-) I tiri si susseguono, tutti molto belli e mai un passaggio banale...beh, con le dovute proporzioni, se il primo tiro era V+, c'è poco da stupirsi se sul V proprio non è che si passeggi con il cono gelato in una mano e una zanca nell'altra...:-) Poi ovviamente, figurarsi se proprio dove dovrebbero esserci due tiri facili, ga non si perde: oh, ma siam mica qui per divertirci! E infatti i draghi aleggiano nei pressi di ga quando, al sesto tiro, si trova a forzare un passaggio inspiegabile con possibile sfrantego sulla cengia sottostante. Decide perciò di dare in pasto ai draghi il suo friend verde (ma porc...zocc....vaff!!!) e con ciò tentare di ingraziarseli; e il sacrificio porta al salvifico terrazzino mentre tritoni verdi fosforescenti e lucciole fucsia shocking attraversano gli occhi e la mente di ga. Ma la via ormai è finita, no?! due tiri ben più facili, quasi al limite della camminata (...), e “facilmente si traversa in 5 minuti alla ferrata”. Eh?!?! Si traversa...dove?! Altro tiro su rumeghi, piatti e bottiglie di plastica, e nuova sosta. Eh?!?! Si traversa....dove?! ...ma stavolta la risposta è che almeno, qui ci si può quantomeno 'tentare'!! 60 metri su terreno orribile -dove le lucciole fanno bella mostra di sè anche agli occhi di ele!- poi altri 60 finalmente facili, e ga può toccare la ferrata di discesa. Ele fa di meglio: abbraccio (al cavo!) e bacio (al cavo!), roba tipo le prime limonate alle elementari. Non credo sia mai stata così felice di vedere un cavo d'acciaio in vita sua... ;-)

PS: assolutamente da non sottovalutare, ma molto, molto bella!
Data: agosto 2013

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Roda di Vael (Nixverdrus)