...come cambia, a volte, la percezione del tempo e dello spazio. Secondo tiro di questa improbabile linea nuova, ga comincia ad essere sopra l'ultima protezione (vabbè, un microfriend malmesso, d'altronde, rientra in quella categoria comunque!) un paio di metri, tre, quattro, cinque....ci prova in tutti i modi a piazzare qualcosa, ci son piccolissime fessure ovunque, si riuscirà a mettere la prima protezione decente di sto tiro....macchè, cieche. Tutte, cieche! Il chiodino, la lametta, entra bene 1cm, e poi “sdlen, sdlen, sdlen”...niente! E poi ci si lamenta della roccia marcia....avercene! ...che poi sulla roccia compattissima, come qui, non ci son nemmeno spaccature, fessure, blocchi da tenere...c'è solo un placcone liscio, bellissimo, certo....con gli spit. Senza, ancora più bello. Però, per raccontarlo, manca ancora un misero metro! ...incredibile quanto ci possa volere a prendere il coraggio e fare un misero metro quando la protezione è 'laggiù' e per giunta pessima, e quanto invece ci vorrebbe se qui ci fosse uno spit. Ma non c'è, e non ci deve essere...o almeno, questo è il nostro 'gioco', queste sono le mie, le nostre, regole. L'avventura è anche questo, in fondo. Non siamo mica qui perchè ce l'ha ordinato il medico, d'altra parte. E neanche per consegnare ai (quantomai ipotetici) ripetitori una via che oggi si ama definire “plaisir”! Questa è la nostra linea, e questo è il nostro compromesso...si passa con ciò che la natura offre, se non si passa...si torna a casa e magari un giorno qualcuno più forte, più motivato, più coraggioso sarà in grado di passarci...oggi ci siamo noi, e ci proveremo fino alla fine! Comunque alla fine l'istinto di sopravvivenza ha la meglio, e la pellaccia, anche oggi, forse la portiamo a casa.... ;-) Infatti, un metro più in su e a sinistra, ga vede una fessura...si sposta, riesce ad abbrancarla, e pur con un liscione al posto dei comuni appoggi per i piedi, c'è una certezza: dovranno passare sul suo cadavere, per togliergli dalle dita quell'unica presa buona!!! ;-) ...nonchè l'unico posto, dopo venti metri, per mettere una protezione degna di questo nome. E infatti, ga non si lascia certo sfuggire l'occasione e si trasforma nel kebabbaro della situazione, e comincia a farcire la fessura con tutto quel che ha sull'imbrago: sei friends, nove nuts, cinque chiodi, tre tricam, due cunei. Ecco, ora si può continuare... ;-) Svuotato di un pò di peso inutile, e aiutato dalle difficoltà un pochino più consone, riesce a fare anche i successivi quindici metri e a mettere una seria ipoteca sul risultato finale. “Da qui dovrebbe essere tutto più semplice!”, diceva infatti. E i due tiri successivi, con due tratti di VII-, non fungevano altro che da certificazione che l'ottimismo di ga era -come sempre- malriposto. Ma poi per la legge dei grandi numeri la parete comincia ad essere un pò meno ostile, e con altri due tiri un pò più gestibili, la cresta è raggiunta! Per tutto il tempo, tiro dopo tiro, ci siamo chiesti: “ma riusciremo a passare?!”...e solo qui, sulla cresta, ci rendiamo conto che alla fine, abbiamo sconfitto il nostro piccolo drago! Avventura bellissima, e stile come piace a noi....indimenticabile! :-)


Relazione PDF



Data: settembre 2013

41 immagini

Pic de Sagneres (R4 all'avventura)