"Ehi liviell...domani hai voglia di fare un giro in montagna insieme?!" - "...dai ga, grazie...e perchè no?! ...hai qualche idea?!" (ndr: domanda stupida! ;-) - "mah, sì, in effetti un'idea ce l'avrei...una roba tranquilla, avvicinamento brevissimo, 6b massimo..." - "figo! Cos'è?!" - "...il diedro del terrore!" - ".............................."

E fu sera, e fu mattina. Dopo il massacrante avvicinamento di sette minuti scarsi, l'orrida parete è presto raggiunta. Ele prova subito a trasformare il "diedro del terrore" in "diedro del panico"; i risultati ve li lascio immaginare. Certo è che partire con un tiro di V+ in traverso non è il massimo, ma sui quattro rumeghi successivi di III+ ele non manca di far notare a ga che la sua via ideale è una via di una dozzina di tiri simili...che a voler vedere, è un pò come dire che la parte bella del pesce è quella dalla cengia in su... ;-)

Da qui in poi la parete si verticalizza, e dopo un primo curioso boulder in cui la tacca buona per il piede risulta unta (...?!?) e uscita su terra buona per piantarci il basilico, ga comincia la rissa con un'osticissima fessura ad incastro: inutile dire chi avrà la meglio. Viene poi il tiro chiave, su cui si è letto e scritto di tutto: a ognuno la propria visione della vita e della scalata, però rifletterei sulla frase di elena "...ma questa non è roccia marcia!!!"...che è tutto dire...;-) Le protezioni sul tiro comunque sono più "di quantità" che "di qualità", ga decide di non testarle così come decide saggiamente di non perdersi come avevano fatto gli amici filippo e saverio, e allora via facile sul bel traversone che porta fuori dal diedro, e che con un ultimo simpatico tratto siamo al bosco e alla terraferma...e contenti di aver salito questo bel vione storico, che prima o poi...andava fatto! :-)
Data: giugno 2014

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Parete dei Militi (Diedro del terrore)