...c'era una volta Wilo Welzenbach. Costui un giorno disse "ma perchè non classifichiamo la difficoltà di un itinerario in gradi, così la piantiamo lì di definire un passaggio come "facile" o "difficile", che può avere una grande soggettività?". L'idea era geniale...e grado fu. Vennero poi dei francesi, a dire: bon, bello, figata, ma la scala di wilo ha un limite: non va lontano, e invece qui i gradi si espandono, la gente s'ha da tenersi sempre di più! ...e fu la scala francese, ora sempre più spesso in uso. Poi un giorno arrivò un altro francese, Christian Ferrera, che per comodità qui chiameremo Christian Ferrera, il quale decise per una nuova scala, sempre francese, con la quale gradare gli itinerari. Alla fine fu un fiasco, l'idea che il tradizionale 7a diventasse 6b, e che un 7a ogni due diventasse 6c+ e l'altro 7b, non stava bene a molti, così, dopo questo esperimento, si tornò alla scala francese. Non ci credete?! Relazione di Cambon alla mano, andate a ripetere questa via....ma integrale, nè! ....e se alla fine vi rimangono abbastanza neuroni a disposizione, scriveteci una mail con le vostre impressioni sui gradi di: L2, L3, L5, L8, L9, L10 (!!!), L11 (!).....e noi non siamo gente che si sofferma sul mezzo grado di differenza, nè...altrimenti ci mettevamo anche gli altri! ;-)
Detto ciò -premessa necessaria per meglio interpretare la salita- quando ga si tiene al rinvio per moschettonare il secondo spit di L2, lore sorride: ha già capito che giornata sarà. Ne è certo quando, su L3, incauto, si lancia spavaldo alla scoperta del suo primo 6b (!) della giornata. E incominciano le botte da orbi, oggi finirà a calci e pugni! L'incontro di pugilato prosegue senza soste, dal 6a al 7a non si capisce la differenza, l'unica differenza che ga è in grado di cogliere, è il lasco su un passo del primo tiro del muro finale, roba da finire spiattellati sulla cengia sottostante, rischiando pure di farci un cratere! ...ma così non andrà, e tocca a lore passare al tiro con “un passo di 7a, poi 6b fino in sosta”.....e qui non ci dilunghiamo in polemiche superflue... ;-) il tiro successivo, un onesto 6b di pochi metri, non mi ci metto neanche a descrivervelo, non saprei onestamente come fare senza essere volgare...............se volete, però, posso descrivervi il runout sul tiro successivo, capitato al povero lo....dopo essere tornato ai ricordi infantili, dicendo ad alta voce “ahhhhhhh, no, eh!! Se il prossimo spit è davvero quello lassù, IO NON CI VADO DI CERTO!!!”, sento dire “vado, dai corda bene, eh! E occhio che se parto di qui, devi andare in cucina a prendere un cucchiaino per raccogliermi!”. Le posate per fortuna rimangono al loro posto, roba in meno da lavare per ga, che ha già il suo da fare sui due tiri finali: il primo che lo lascia allibito perchè un tiro, cazzarola, UNO!, è scalabile senza vedere i draghi, il secondo, cazzarola, il tettone, è scalabile, strachiodato e divertente! ....insomma, come dire: che via allucinante!!!
Data: luglio 2012

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Tete d'Aval (Le don de l'aigle)