Obiettivo iniziale una bonatti alla torre costanza (che un giudizio impietoso valutava ED+, V+ A3 su roccia non di rado friabile, corrispondente nella nostra scala a una ritirata intorno al secondo-terzo tiro), facile conigliarsela in presenza di un'ospite GAP con la quale si ripiega sulla facile (?!) cassin. Grazie, ire! Dopo un avvicinamento plaisir tra canaloni, pietraie, erba a 70 gradi, lore comincia con le scuse: "eh, ma il camino guarda quanto è bagnato!". I soliti due rapidi conti di lore, "due tiri a ga, uno a lore, due a lore, uno a ga, i tiri di ga sono a destra, ora a sinistra, ora a destra, ecco vedete? qui sono i tiri di ga, qui quelli di lore, dove sono quelli di lore? puntate, signori, puntate!" e come per magia il caminone urfido tocca a ga, che si lascia abbindolare e perde pure i venti euro puntati. La ire tenta di portarsi su due corde in più per una rapida fuga in doppia, ma viene convinta da lore a lasciarle giù con la seguente affermazione "tranquilla, vedrai che anche ga quando ci arriverà sotto si renderà conto pure lui che non è il caso di proseguire!". Ovviamente ga, che non è un cretino, quando ci arriva sotto capisce che in effetti è bagnato fradicio e cola acqua da tutti i pori. Tutti tirano un sospiro di sollievo, ma il sospiro successivo è il suo al secondo chiodo del camino. E, a memoria d'uomo, pare non fosse di sollievo. (la Ire, nel frattempo, si addormenta in sosta pur di non guardare). Come se non bastasse, trasforma un tiro di V+/A1 in un VI+/A0, e l'uscita in sosta su roccia mista ad alghe marine e radicchio è di quelle che non si dimenticano, così come la sosta su impianto di irrigazione nuovo di zecca. Anno di apertura della via, 1934. Straordinario, come in ogni sua salita, Riccardo Cassin.
Data: maggio 2009

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Torre Costanza (via Cassin)