...e siamo già alla seconda tappa! Ma prima è necessario tornare alla sera precedente, al rifugio, dove incontriamo due personaggi che non si dimenticano facilmente. Affinchè non vengano rintracciati e portati in gattabuia per disturbo della quiete pubblica, abuso di alcolici, frequentazione di vie troppo dure, eccesso di confidenza ed altri reati minori, li chiameremo con le loro iniziali, S. e G., entrambi di Rovereto. Passano 3 minuti (TRE) al tavolo insieme, e la mitica G. domanda a Ga: "ma insomma, non ho capito, sta qui te la dà oppure no?!". Sei minuti dopo, il discorso è incentrato sul famigerato "punto G", e una sua teoria secondo la quale basta un righello e una tabellina con le fasce d'età per trovarlo con facilità (?!?). S., nel frattempo, scopriamo aver ripetuto la via dei cinque muri alla vallaccia ben 5 volte...e due giorni prima ha scalato tempi moderni in giornata, e G. ha invece l'abitudine di scalare con gente di un livello siderale. Belin, gente che si tiene! La serata prosegue piacevolmente, ma purtroppo il giorno dopo, che si doveva fare la via insieme, rimaniamo soli come due gambi di sedano. Il diluvio universale caduto tra le 3 e le 5 ha spento gli animi, la via in effetti sale una striscia nera, che di primo mattino, in effetti, sembra avere un che di umidiccio (leggasi: zuppa d'acqua). I nostri due si svegliano alle 4: piove forte. Alle 5: pioviggina. Alle 6: cielo plumbeo, e un pò tutti, anche una cordata di tedeschi, decidono che non è il caso. Il team GAP è sul terrazzo del rifugio, di fronte alla parete. Ga guarda la parete, Lore guarda la parete. “eh, in effetti è bella zuppa”...“eh, già...”....(lunga pausa di silenzio)....“beh, ma c'è vento...”...“eh, già. E poi sta sorgendo il sole...”...“eh, già....”. Dopo venti minuti, zaino in spalla: secondo noi fa tempo ad asciugare! E' un pò tardi, in effetti, ma il meteo è d'accordo, quindi....ore 8, ga da inizio alle danze. Sole e vento fanno il loro gioco, e, un pò per fortuna, un pò perchè bisogna sempre un pò crederci, non incontreremo un metro bagnato fino all'ultimo muretto di III+ prima del pendio detritico che porta in cima! Stupenda salita su bellissima roccia, bella la linea e grande il mitico Detassis, in quegli anni pensare così era cosa davvero per pochi. La discesa sarà un'altra avventura...ma dopo lo spiz di lagunaz, ogni discesa complessa viene presa con filosofia: che ci può essere di peggio?! Ore 18.59, rifugio pedrotti: ga ordina una pastasciutta, lore i canederli. Incredibile ma vero, siamo già qui, e con le gambe sotto il tavolo....
Data: luglio 2010

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Crozzon di Brenta (Via delle Guide)