RACCONTO. Ore 18.30, al matrimonio di Marta (...ancora auguri, piccola trentina!) è il momento del dolce. A distanza di un centinaio di km, fulvio&ettore cercano di sfuggire al caldo torrido mentre ci aspettano ormai da ore. Niente dolce...uffa! L'incontro avviene da un distributore di benzina, e alle 22.30 il primo incontro con le pale; peccato si veda un pò pochino! Sacchi a pelo buttati a caso nell'area picnic, e da qui comincia l'avventura....60 ore intothewild. Obiettivo la bella “via del Renny”, così come la definisce il bergamasco. Lo zoccolo è lungo e complicato; ma per fortuna (e per non farci mancare niente!) verso metà sbagliamo strada, così da incasinarci ancora di più la vita: totale 5 ore. E vabbè, mò finalmente si scala! Il teamp GAP viene incaricato di trovare la via e raggiungere il posto da bivacco. E' ga a trovarlo, non prima di aver detto tante, tante parolacce sui precedenti 30 metri: la location consiste in una grotticella con ampio dehor e vano-ripostiglio per le valigie. Ottimo (...) per due, un pò meno per quattro, non si capisce come ma riusciamo a starci! Fulvio finisce sul fondo del ripostiglio, a ga viene rifilato il posto centrale, giusto sulla verticale di due ottimi stillicidi d'acqua (uau uau uau!), lore ed ettore in prima fila a controllare che non arrivi nessuno a portarci via viveri e documenti, unico metodo per ricordarci chi siamo quando usciremo da sto viaggio. L'unico con il sacco a pelo è ettore, ma per non avere disparità di trattamento, ogni volta che tenta di prendere sonno, ci penserà ga a tenerlo sveglio. Dopo la lauta cena, ga tira fuori un mazzo di carte, buttando all'aria tutte le teorie di fulvio sull'importanza del risparmio di peso su salite di questo tipo, e se la gioca con lore a scopetta d'asso; sfortuna vuole che nel mazzo si trovino: due sette di fiori, nessun settebello, cinque donne, 2 jack, 33 carte anzichè 40....e che i due non si ricordino minimamente le regole. E fu notte, e fu mattina. All'alba delle 4.00, la sveglia non svolge la sua funzione (siamo già tutti più o meno svegli), e si riparte. Sul primo tiro della giornata, Lore prende legnate per cominciar bene, ettore vola via e un chiodo in cerca di affetto torna con lui a casuccia, e fulvio oggi è in giornata. Siamo pronti per vedere questo diedro! Alla vista fa spavento: architettura grandiosa, e di rara bellezza. Trecento metri di emozione verticale. Sei tiri di una bellezza commovente, per estetica e qualità della roccia. Il team GAP tira a mille per vincere una scommessa con fulvio e mettere in saccoccia un pranzo offerto: obiettivo raggiunto! Ettore nel frattempo arriva a ogni sosta con quasi tutto il materiale ancora sull'imbrago. Boh?! Fulvio segue tirando agli ottomila all'ora...oggi funzioniamo! Arrivati in cengia, il meteo è quel che è...ma è l'una, che si fa? Tentiamo di raggiungere almeno il prossimo buon posto da bivacco dove ripararsi in caso di temporale. Ga mette il turbo al posto che protezioni affidabili, e la vetta mugosa dello Spiz arriva in men che non si dica. Ora si corre, il meteo è quel che è, meteo-gemma ci comunica che oggi danno rovesci e temporali al 60%....via di corsa a prendere le doppie! Appena ga riesce con l'ultima doppia ad infilarsi sotto un grande tetto, comincia a piovere: salvi! La risalita sulla torre di lagunaz è un'avventura a parte: riusciamo a non capirci un c...o per tutti e duecento i metri, così ci ritroviamo con una sosta attrezzata su roccia terribile, e lore a tentare di forzare una via d'uscita verso la cima. Quando ci arriva, è un sospiro di sollievo per tutti! ...ma sono anche le 7 e mezza...e, saremo pure schizzinosi, ma un bivacco proprio sulla sommità della torre, con questi nuvoloni poi, non è che ci ispiri molto! ga si invola verso la vera cima della Torre, ma sarà fulvio dopo un quarto d'ora di ricerche a trovare la prima doppia! Giù lungo lo spigolo, ore 21. Ga tocca finalmente terra alle 21.40, alle prime luci della frontale. Per oggi basta così, tanto poco dopo ricomincia a piovere. Per ripararsi trova un anfratto umido, stretto e schifoso....“meno male, così poi appena smette di piovere ci andiamo a cercare un posto dove dormire!”. Illuso! ...da posizione temporanea, diventerà a malincuore definitiva per la notte. Quattro persone lì dentro, è il delirio. Notte totalmente in bianco per tutti, a tratti ci sorprendiamo a ridere per l'assurdità della situazione; la cosa bella è che nonostante tutto, in fondo, siamo contenti di essere qui. Ci sembra di vivere ancora più a fondo la nostra avventura. Al risveglio (.....) ci rimane la parte più tranquilla della discesa, e quando finalmente giungiamo sul sentiero, cominciamo a goderci la soddisfazione di aver portato a casa non solo una grande via, ma un sacco di emozioni.... EMOZIONI. ...un'avventura stupenda. Quando ci sei dentro, a tratti non vedi l'ora di uscire. Quando sei fuori, vorresti essere di nuovo lì. E' proprio vero, le pale di san lucano sono un posto nel quale o ci passi una volta e non ci torneresti mai più, oppure ti prendono nell'anima, e non potrai fare a meno di ritornarci. E ho la vaga impressione di far parte della seconda ipotesi. Un'avventura vera in un posto dalla bellezza a tratti commovente. E' un posto senza parole per me. Tutto ripido, tutto scosceso, la civiltà la vedi là in fondo, ma non riesci a percepirne la distanza, è quasi come essere in un posto senza tempo. E del tempo, un pò, forse perdi persino la percezione. E' bello perchè quando torni a valle hai un sacco di flash, di attimi da ricordare, ma non ne ricordi uno in particolare; è l'insieme di tutti i singoli momenti, a rendere l'idea di quello che hai vissuto. Non è solo la bellezza dei singoli tiri, la roccia, la linea, l'arrivo in cima; è anche la discesa, la risalita, l'avvicinamento, il bivacco, l'arrivo alla macchina, la partenza al mattino, è la doppia che non trovi, è il canale sbagliato, l'improvvisato secondo bivacco, l'esposta cengia, l'ometto che non c'è. Questo è un viaggio, questa è un'avventura sulle pale di san lucano....indimenticabile.
Data: luglio 2010

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Spiz di Lagunaz (Diedro Casarotto-Radin)