Bedìn, che freddo! Notte inaspettata al Bivacco Bedin. Non che ci si aspettasse di riuscire ad arrivarci per notte (quello era dato per scontato!), ma certo essere vestiti con tutto ciò che si aveva, guanti, cappello, giacca compresi, e sopra n° 5-6 coperte, e svegliarsi per il freddo pungente, non ce lo si aspettava! Ma tant'è, non siamo all'equatore, la sera alla macchina, milletrecentometripiùinbasso, alle 19, ci saranno 3 gradi...insomma, ci siamo capiti. Ma torniamo a noi, c'è la cronoistoria di una tipica giornata GAP. Ore 3, sveglia (fisiologica da freddo). 6.30, sveglia (quella ufficiale). 6.45, i gappers increduli dal freddo cominciano a prendersi a pugni per scaldarsi. Albano è nei loro pensieri (....), “quando il sole sorgeràààà”. Lo fa, eccome se lo fa. Ma dev'essere in ritardo, sarà finito nel tunnel della Gelmini. Arriva alle 7.07. La giornata è spaziale, tra tramonto e alba valeva la pena di fare tutti sti km anche solo per questo! 7.12 ga tenta di scongelare i piedi mettendoli sopra le due candele accese: i risultati ve li lascio immaginare. 7.17 primo, timido tentativo di aprire la porta: esticazzi! ore 7.22, secondo tentativo: esticazzi! ore 7.35, terzo....esticazzi! ...ma è ora di portar via gli amenicoli, non siamo mica qui per divertirci (.......). Obiettivo iniziale, la “via del diedro”....ma, dopo il freddo notturno, i gappers ce n'hanno per il belino di una est piena, così la scelta ricade sullo spigolo, la via dell'Ivo, sembra molto bella e l'esposizione sud-est garantisce qualche mezzora in più di sole! Un lungo traverso su neve, e la successiva discesa di un canale, ci portano all'attacco della via....che, troviamo, ovviamente, solo grazie a un ometto (di sassi). Il primo tiro è bello in ombra, il secondo pure, così ga li unisce nell'intenzione di prendere un'unica botta di freddo; e con un pò di conserva, l'operazione può considerarsi conclusa. C'è il sole a S2, un bel sole, tiepiduccio, ga mentre recupera i sessanta metri ha tempo di guardarsi intorno, e....beh, si, il chiodo che si vede a destra è del fiore, a sinistra però c'è una bella fessura....poi un diedro splendido........ ;-) arriva lore, e i nostri due, si sa, di avventure insieme ne hanno passato......basta uno sguardo, lore guarda ga, poi il chiodo del fiore a destra, poi butta lo sguardo a sinistra.....e con lo sguardo di uno che ha capito come andrà a finire, sorride ironicamente e dice “.....essì ga, è proprio una bella linea, c'è il sole........”. Riflettendo anche sulla situazione politica italiana, dove a destra pare ci siano problemi, lore si trasforma nello scilipoti della situazione, e così, al posto che seguire l'idea iniziale, si va a sinistra! :-) ...prima di partire, però, stringe un patto con ga: siccome non è molto in forma, lui farà i tiri che si presumono più facili, conigliandosela sui tiri difficili. “eh, sai, poco allenamento, poca scalata da un mese a questa parte, così, in apertura su una linea inventata sul momento.....meglio così, no?!”. Ma, si sa, a volte la fortuna è cieca, e a forza di fare i conigli, prima o poi la si paga..........;-) sul primo tiro, quello decretato da lore “quello facile fino al bel diedro di trenta metri, che io non ho visto ma che dici splendido e che ti pare duretto, così ad occhio....”. Perfetto. C'è del VI, un tratto di VI+ e lore potrebbe già essere soddisfatto e leccarsi le dita, anzi. Ma sale ancora, sale, sale, sale....lentamente, ma sale. Ma dove starà andando?! A un certo punto ricominciano gli “occhio, eh!”, “ga, bene sulla rossa”, “oh, vado eh! Occhio sulla blu!”. Risultato, 55 metri, un urlo, e subito dopo un “ga, molla tutto!”. Nel frattempo ga è passato in tutti gli stati: solido, liquido, gassoso. Il tutto per via di una collinetta, che dopo un'ora di lotta del socio si è svaccata al sole lasciandolo in un umido e freddo cantuccio. Ga sale 30 metri, e di fronte allo stupendo diedro, ci vede delle corde sopra, e capisce tutto: cioè che il socio non aveva capito nulla! ;-) ...e quello che aveva appena superato era il famoso diedro.... Salendo, ga comincia a capire la frase udita due volte poco prima “no, ma tiri così lunghi con 6 friends e pochi nuts è proprio una cosa da evitare!!”. VI, VI+, VII-, che uniti all'ipotetico primo tiro, consegnano alla storia uno dei rari “ruggiti” del coniglio! ....ma che ruggito! :-) ga arriva allibito in sosta, ma non fa neanche a tempo a complimentarsi con il mammifero, che già è alla ricerca di un via d'uscita da un tratto decisamente ostico. se ne esce con due metri in discesa e un traversino; e poi ancora un traverso verso sinistra che regala emozioni, e una sosta di quelle belle appese, “tanto lò, qui sopra non dev'essere facilissimo, ma secondo me vai via bene e ci togliamo in fretta di qui...”. Essì, eh. Proprio un attimo....un'ora dopo, al “molla tutto!”, e all'ombra completa, ga non riesce nemmeno più a distinguere l'avambraccio dal tallone, ma tutto sommato forse è meglio. Quasi giunto in sosta, dopo un tratto su roccia compatta quasi come l'opposizione politica italiana (....), giunge la seguente affermazione: “alè dai ga, non è prestissimo ma così ad occhio, cento-centocinquantametri di III e IV, e la via è finita! Bene, saran quasi le tre, è ora di spicciarsi....e ga, dopo uno spigoletto messo su a mò di muretto a secco dove trova a suo dire del IV+ ma decide che per uno scarto quadratico medio così minimo non val la pena fare polemica, si ritrova dritto in un diedro camino che di III non ha molto, e al secondo passo di VI comincia a spazientirsi con il socio, ma un pò per non dargli soddisfazioni un pò per non dover passare la peggior notte della propria vita in micropile appesi a qualche improbabile sosta con bonattiana temperatura, corre fino alla base di un ultimo salto (ovviamente l'occhio scaltro di lore non mente: di III e IV, nemmeno l'ombra!). Finalmente un pò di mughi, poi in breve la sommità di un pilastrino....è finita! ...ma non c'è tempo di festeggiare, c'è il tramonto sul civetta, c'è mezzora di luce, e c'è una quantomeno delicata ed esposta traversata, in scarpe da ginnastica, verso il colletto che separa la prima pala dalle cime d'ambrusogn....non sarà per niente una passeggiata, ma certo l'esperienza della discesa dalla Sciuà in marmolada, di notte, a metà settembre ci fa sembrare tutto un pò più semplice! ;-) Finalmente siamo al colletto, siamo decisamente più sereni, l'ultima luce ci ha accompagnato fino a qui, ancora pochi passi e siamo alla traccia di discesa.....e da qui è finita davvero, solo una lunga discesa sotto una grande stellata a concludere uno splendido weekend in una valle che sa sempre regalarci emozioni. E' stato davvero un grande weekend, degna conclusione di un'estate piena di grandi emozioni e sogni realizzati......all'anno prossimo! :-)


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La via è dedicata al mitico programma di Radio2, a uno dei due apritori (notoriamente "un coniglio", ma che ogni tanto, suo malgrado forse, e sempre per puro caso, si ritrova a "ruggire" per aver la meglio di fronte a realtà per lui sconosciute), ma soprattutto a Kri, (evidentemente :-) paziente fidanzata, non certo nuova alle conigliate del misterioso personaggio..... ;-)


Data: novembre 2011

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Cima Orientale d'Ambrusogn (Il ruggito del coniglio)