Nonostante il recupero-lampo non sia avvenuto, l'idea di passare il secondo giorno di seguito, in verdon, con il tempo buono, a guardare il mondo da un oblò non passa nemmeno per l'anticamera del cervello a ga, che dopo 5 giorni di antinfiammatori, arnica, acqua e sale, riesce a ristabilirsi quel tanto che basta per lanciarsi in un "verdon in tono minore". In fondo però, il verdon è sempre il verdon, mica solo se è difficile! Lore, ancora incredulo di cotanto dolore, deve ricredersi alla scelta della via effettuata da ga: un centinaio di metri, 5c/6a. Sarà mica che oggi potrà scalare stando tranquillo e rilassato?! E' proprio così, ma sa benissimo cosa ciò gli costerà in futuro, per cui si gode il più possibile questa bella via. Ga nel frattempo fa di tutto per non usare il braccio sinistro, più per paura di peggiorare la situazione che per il dolore; la dulfer sul secondo tiro con un braccio solo è da antologia. La via è divertente, il sole caldo ma non troppo, e lentamente (molto!) ci avviciniamo verso l'uscita...
Data: aprile 2010

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Verdon (via Saut d'Homme)