...un capolavoro. Una via incredibile, dicevano "bella"...ma non credevo così tanto! ...ma partiamo dal principio. Ore 15.30, altopiano del verdon. Ga e ele fanno il picnic, giornata spaziale, sole, caldo. E che ci fanno sti due senza imbrago?! giornata assurda, due vie tentate, due ritirate, ritorno in autostop...insomma, una giornata "così"! ...ma ogni tanto, prendere legnate fa bene, abbassare le orecchie e saper accettare una sconfitta, vuol dire crescere, vuol dire tornare con i piedi per terra...ed è meglio, molto meglio, tornarci per propria scelta. ...ore 17.20, messaggio di ettore "ga, ho chiesto a tre persone, chi non viene, chi non risponde....fan...o tutto, parto da solo!". Mitico. Assolutamente mitico. Che dire di altro? ...allora è il momento di presentare al mitico socio il verdon, e visto che il tempo c'è, è ora di pensare al...dove portarlo...mica alle dalles grises! :-) Mentre lui si spara l'eterno viaggio, incontriamo due simpatici personaggi un pò caratteristici, provenienza...ancora non l'ho capita adesso. Mi pare: uno di spezia che vive a roma, e uno di non so dove che vive a spezia. Uno dottore, l'altro pavimentista. Uno folle, l'altro pure....beh, almeno qualcosa in comune lo hanno! :-) Cosa non è chiaro, è cosa ci facciano qui, tra l'altro insieme. Mah! Insomma, la serata passa così, tra un bergamasco un pò spaesato in terre ignote, e quattro italiani scalatori a dire minchiate seduti al tavolo. Giunge il momento del "allora, che fate domani?!"....e ga, dopo averci pensato non più di 3 secondi, dice "eh, mi sa Ula!". La sguardo di Luca si riempie di luce. "Cavolo, Ula....eh, ma è dura!". Ma gli occhi rimangono pieni di luce. Nel frattempo, dopo mille vicissitudini, ettore giunge a destinazione alla buon'ora delle due di notte (!). Al mattino (o meglio, “poco più tardi“!) vede per la prima volta il Verdon, e la sua domanda è la "solita" della "prima volta": ma dove m.....a si scala qui?! E' tutto piatto!!!". Non gli diamo neanche il tempo di capire, facciamo colazione insieme, e gli dico "allora, Ula?!". e lui "boh, e che ne so, non so nemmeno dove siamo! Però ne ho sentito parlare, mi ispirava...sai tu, mi fido, andiamo!". Lo sguardo di luca è impietrito. "Ma è dura, bisogna sapersi proteggere, se poi non sei mai stato in verdon......". Lo sguardo di ettore è eloquente: “....e dopo tutto sto sbattone di viaggio, sarò mica venuto qui per divertirmi!!!”. Detto fatto, mezzora dopo pronti a partire...c'è anche lo zaino di luca in macchina! :-) L'avventura è partita, luca è entusiasta, ci teneva a questa via, ed alla fine è stato un gran bel viaggio insieme! Sulla via cosa si può raccontare? Sul primo tiro sembra di tenere in mano un bidet, un bel secondo tiro, poi due ravanate, e...cavolo, che fessura incredibile. Sei tiri di una bellezza disarmante, tutti da scalare, tutti duri, tutti con qualcosa da ricordare. Estetica con pochi paragoni, fessura, fessura, fessura. Di ogni tipo, dimensione, forma, stile. La cordata davanti, con un luca al settimo cielo e un bergamasco che solo in sosta capisce dove è finito, apre la strada alla seconda cordata, con un ga in grande spolvero, ed ele che sale benissimo e con grande stile, e che si porta a casa un gran bel tiro da prima, in questo posto, su queste difficoltà e con questa chiodatura: una bella soddisfazione, e potrebbe fare di più, ma....tempo al tempo, mai correre. C'è un tempo per tutto...e questo è il tempo per vedere, capire, imparare. Per stavolta: brava, davvero brava! :-) L'arrivo sull'altopiano è un momento magico, con il sole che si spegne piano piano, e per ognuno, è un piccolo urlo di gioia, segno di una giornata piena, vissuta intensamente. Una giornata stupenda!
Data: marzo 2011

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Verdon (Ula)