Val Varaita, atto primo. Valeria. Attrezzati come Fulvio ai tempi d'oro, con un tocco di moderno dato dalle 4 viti da ghiaccio di ultima generazione, il team GAP si lancia all'assalto del ghiaccio, ed è per un fortunato concatenamento di avvenimenti che non accade il contrario. A un primo tiretto non molto significativo con un muretto oramai quasi ridotto a scala mobile, e un secondo canale di neve, giungiamo vivi sotto un muro, che lore scarta per principio cercando a destra e a sinistra dove fosse il nostro. Scopre che è proprio quello lì davanti quando vede ga che comincia a piantare viti nel ghiaccio, avvicinandosi come criterio di chiodatura a quella di alcuni tiri a cornei. Ne butta via a schifo per proteggersi sul tratto più ripido, così che al termine del muro, disfatto e oramai in acido, si rende conto di aver finito le viti e di trovarsi 5 metri sopra all'ultima vite, piantata a metà (!), e con un ultimo infido murettino prima dell'agognata sosta. Tirato fuori il santino di padre pio, e oramai in crisi ipoglicemica, affossa la picca sul muretto, piazza un moschettone sulla dragonne, ci passa le corde ed esce dal muretto con una picca nella mano sinistra e tenendo un bidito rovescio con la destra. L'arte dell'arrangiarsi. Nel frattempo sotto si scatena la bagarre, gente che passa a destra, a sinistra, in mezzo, e lorenzo alla fine dedica una poesia (censurata) alla piolet traction. Poi scendiamo e via di "didattica" (per fortuna in presenza di uno vagamente a conoscenza della tecnica di ghiaccio!) alla base della cascata, incrociando molte persone che visto il materiale, ci scambiano per dei pezzi da antiquariato...
Data: gennaio 2010

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Val Varaita (Cascata Valeria)